1. |
Bellezza
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Accecato da quella bellezza
Una bellezza distante
Una bellezza che non si dimentica
Quella bellezza mi accecò
Quella bellezza mi divorò
E il solo pensiero mi stringe il cuore in una morsa
che lo divora lentamente
Il ricordo di quegli occhi chiari
scivolati sul grigiore del mio volto
Un’ unione improbabile dall’esito infelice
La speranza annega nel vortice delle bugie
Ed io sono reduce del peggiore dei mali
Quello sguardo regna soltanto nelle mie memorie
Dove il tempo consuma la mia vita, e il disagio la mia mente
Ci sono ferite che appaiono solo quando le pareti del mondo diventano buie
E una flebile luce annuncia il loro catastrofico approdo
Il freddo si fa ancora sentire, e la bellezza sparisce
E con lei la speranza di un qualunque miglioramento di vita
Con lei se ne va la primavera che sembrava appena arrivata
La mia rovina mi viene incontro…
fendimi senza pietà!
Resto a contemplarla, solo e in silenzio
In un mondo indefinito. Dove il tempo non esiste
Chiudo gli occhi sperando di vedere il nulla
O di vedere, ancora, quella bellezza
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2. |
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Ho visto anche oggi sorgere il sole
in vista di una giornata vuota
Mentre il mondo dorme, io contemplo un panorama eterno
in cui il nulla prende forma, e diventa tutto
Anche oggi ho fallito, anche oggi non rimane nulla
Le cose per cui valeva vivere sono morte
E con loro lo stupore al venir meno delle nubi
Che anche loro lasciano la Luna
e come i miei pensieri, vanno a perdersi nell’infinito
Nel cielo non esistono certezze
Solo masse informi fredde che ingannano gli occhi dei più ingenui
e assaporano l’amara acidità dell’atmosfera esistenziale
E tra il nulla di questi corpi viaggia una nube
Piccola confronto all’universo
Fredda ed eterna, la Luna giace
Spenta, morta nel cielo stellato
Nell’universo più malvagio
E adesso, che anche l’ultima nube mi ha lasciato
Sono pronto ad andarmene e a perdermi nell’infinito
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3. |
Gli occhi del dolore
01:20
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4. |
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È l’alba
C’è un uccello che emette suoni meravigliosi
che echeggiano nella parte ancora buia della città
L’oscurità sta lasciando la Terra
Un’apparente quiete domina la città spenta
Per poi uscire allo scoperto, guidata dalla civiltà
Ho perso il fine ultimo dell’esistenza
L’ho perduto in questo panorama
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5. |
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Una stanza illuminata dal bagliore di un corpo,
che lentamente diviene cenere,
brucia nell’odio di una vita ormai fottuta
In una stagione lasciata a se stessa
In un giorno fatuo quanto la vita stessa
L’aria si scontra col mio respiro, le parole implodono
nell’infinita desolazione di questi alberi nudi
Nel silenzio della mia voce sento il dolore che avanza
Il vuoto totale si ingigantisce
Protagonista di una storia senza trama
Solo, in un viaggio di pagine esangui e di idee ormai abbandonate al nulla
Fogli strappati circondano la stanza
e parole struggenti mi sussurrano i pensieri
Le nubi coprono questo cazzo di sole
La luce scompare tra figure mostruose
Vorrei sparissero tutti coloro che mi hanno fatto del male
Come scompaiono le gioie quando il niente si presenta
Quando il niente si presenta…
Non c’è anno in cui possa trascorrere un’estate quieta, non c’è giorno in cui possa essere felice
Perché memorie di un passato lontano arrivano dove i sogni non sono arrivati
Là, dove non filtra alcuna luce vitale; là, dove la mia esistenza meritava di concludersi
Invece continua, e questo procedere sfollato mi disgusta nel profondo
Odio e sconforto sono la meta di una simile esistenza insulsa
È passata già una settimana
Vorrei essere passato anch’io.
È passato più di un anno…
Vorrei essere passato anch’io.
Quando nessuno ti aspetta nel mondo
Nessuno ti aspetta nel mondo
Nessuno, nessuno….
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